A Rimini la presentazione dell'8° Rapporto nazionale sulla mobilità condivisa, promosso dai Ministeri dell'ambiente e dei trasporti, è l'occasione per un confronto aperto tra gli operatori dei servizi e le amministrazioni pubbliche. Sullo sfondo il nuovo codice della strada appena approvato in via definitiva.
I DATI
Tra il 2023 e inizio 2024, il settore della sharing mobility in Italia attraversa una fase di riduzione dell'offerta complessiva, sia per quanto riguarda il numero di servizi (da 211 nel 2022 a 143 nel Q1 2024) sia per i veicoli disponibili (da 113mila nel 2022 a 81mila nel Q1 2024). Questo calo è in gran parte dovuto alla rimodulazione del settore dei monopattini in sharing, che, dopo aver raggiunto un'offerta forse anche troppo elevata, sta ora cercando un nuovo equilibrio. Nonostante questa contrazione, la domanda complessiva non ne risente: il numero di noleggi e le percorrenze rimangono sostanzialmente stabili, così come il fatturato complessivo del settore (178 milioni di € nel 2023).
Si riduce ancora l'incidentalità legata ai servizi di micromobilità in sharing, grazie probabilmente ad una maggiore dimestichezza degli utenti stessi (si nota infatti come una maggiore incidentalità abbia caratterizzato nel tempo i servizi appena lanciati nei loro primi mesi di attività).
Gli incidenti ogni 100.000 noleggi sono in calo per tutti i servizi: -11% per i monopattini, -7% per gli scooter e -48% per le biciclette. Considerando gli incidenti ogni 100.000 km, si registra una diminuzione per gli scooter (-63%) e per le biciclette (-35%), mentre per i monopattini l'indicatore è leggermente superiore rispetto al 2022.
Sul fronte del carsharing, la flotta di veicoli torna ai livelli pre-pandemia (quasi 8.000 veicoli), con un deciso incremento di auto ibride ed elettriche, tanto che solo il 30% della flotta è ancora costituita da veicoli a benzina. Il carsharing free-floating sta virando verso noleggi più lunghi: il numero di noleggi resta infatti stabile ai livelli del 2020 (circa 6 milioni) mentre le percorrenze sono in netta crescita (78 milioni di km nel 2023 e quasi 90 previsti per il 2024) , sostenute anche dall'introduzione di opzioni di noleggio a ore o a giorni nell'offerta di molti operatori. Diversamente, il carsharing station-based mostra una stabilità sia in termini di domanda sia di offerta (1200 veicoli che effettuano circa 300mila noleggi l'anno).
Il bikesharing è, tra tutti, il settore che presenta le novità più rilevanti nel 2023. Si osserva un forte aumento di biciclette elettriche, specialmente nei servizi di free-floating, gestiti spesso dagli stessi operatori dei monopattini in sharing. Attualmente, le bici elettriche in free-floating rappresentano il 62% della flotta totale di biciclette condivise in Italia. Anche la domanda è in crescita, con un aumento del 12% dei noleggi tra il 2022 e il 2023 (11 milioni e mezzo) e una previsione di ulteriore crescita del 22% per il 2024, andamento simile anche per le percorrenze, nel 2023 si contano 25 milioni di km effettuati in bikesharing free-floating. Al contrario, il bikesharing station-based mostra stabilità rispetto all'anno precedente (circa 4 milioni di noleggi annui), anche se i primi dati del 2024 suggeriscono un potenziale aumento della domanda.
Il 2023 segna un momento di svolta per i monopattini in sharing. Dopo un'espansione accelerata e in alcuni casi disordinata dal 2019 in poi, che ha portato a una saturazione del mercato, nel 2023 si assiste a una razionalizzazione del settore: alcune sperimentazioni si concludono, alcuni operatori abbandonano il mercato italiano, e diverse città pubblicano nuovi bandi per limitare il numero di veicoli e operatori (di cui un esempio è la città di Milano). Complessivamente, questa riorganizzazione ha portato a una riduzione di circa 18.000 veicoli tra il 2022 e l'inizio del 2024 per un totale di circa 30mila. Nonostante ciò, i noleggi rimangono stabili a circa 25 milioni, sebbene le percorrenze medie siano diminuite passando da 2,5 km a 2,1. Tra il 2022 e il 2023, le città capoluogo con un servizio attivo di monopattini in sharing sono scese da 47 a 35.
Per quanto riguarda lo scootersharing, l'offerta ha subito una drastica contrazione: il numero di servizi attivi è diminuito da 22 a 10 tra il 2022 e il 2023, e anche il numero di veicoli si è ridotto di oltre la metà all'inizio del 2024. In questo contesto, l'operatore Cooltra è diventato dominante, con il 90% dei veicoli disponibili in flotta ad aprile 2024, triplicando la propria quota di mercato rispetto al 31% del 2022. Nonostante la riduzione dei veicoli e degli operatori, i noleggi effettuati nel 2023 hanno raggiunto un nuovo record, toccando i 4,5 milioni. Tuttavia, i primi mesi del 2024 suggeriscono un calo del 20% circa rispetto al 2023, segnale di un possibile rallentamento della domanda nel prossimo futuro.
In sintesi, il settore del vehiclesharing italiano è in una fase di trasformazione, caratterizzata da una riduzione di servizi, veicoli e operatori attivi. Tuttavia, emergono segnali di stabilità nella domanda e un'evoluzione dei modelli di business, orientata verso una maggiore sostenibilità economica e una valorizzazione più efficace della domanda degli utenti, favorita anche da una maggiore consapevolezza e conoscenza degli stakeholder istituzionali.
Per la prima volta nell'8° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility, vengono presentati dei dati di natura quantitativa sul settore del DRT (demand responsive transport). I dati fotografano un aumento dell'offerta di servizi, che nella primavera del 2024 arrivano a 41, prevalentemente attivi nelle regioni del Nord. Ogni sistema DRT è modellato sul contesto in cui viene attivato, adattandosi alle specifiche esigenze locali. Esistono quindi servizi sia urbani che extraurbani, alcuni operativi tutto l'anno e altri stagionali, con orari e giorni di funzionamento variabili. Nel 2023, i passeggeri trasportati sono oltre 600.000.
IL CONFRONTO
Dopo la presentazione dei dati, nei panel del pomeriggio ha trovato spazio un confronto aperto tra gli operatori dei servizi di sharing mobility e le amministrazioni pubbliche dove i primi operano.
I primi sostengono ormai di essere diventati a tutti gli effetti un servizio pubblico, che sopperisce e/o si aggiunge all'offerta dei tpl locali. E come tali chiedono finanziamenti diretti o indiretti (incentivi agli utenti) per sviluppare la loro offerta e rispondere alle sempre più stringenti richieste dell'ente regolatore (l'amministrazione pubblica).
Gli operatori oggi si sentono oppressi dagli standard sempre più elevati richiesti dal regolatore: ad es. adeguamento tariffario, ampliamento sempre maggiore delle aree del servizio, coperture orarie maggiori. Lamentano di non riuscire a fare business, a fare quel profitto necessario per investire nelle innovazioni, per riparare i danni di utilizzo e adeguare i mezzi alle nuove leggi.
L'intervento del regolatore, del resto, attraverso bandi sempre più sviluppati e perfezionati ha permesso di ridurre il numero di operatori, razionalizzare il mercato e rispondere alle esigenze senza demonizzare i servizi, come è stato fatto invece in altre città europee.
IL NUOVO CODICE DELLA STRADA
Tra i servizi di sharing, importanti novità per i monopattini sono presenti nel nuovo codice della strada.
Le nuove norme stabiliscono l'obbligo della targa per tutti i monopattini, che dovranno essere muniti di indicatori luminosi di svolta e freno, l'obbligo del casco per tutti i conducenti (oggi lo è solo per i minorenni) e l'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile (per le violazioni prevista una multa tra 100 e 400 euro). Ma per queste novità bisognerà aspettare i tempi tecnici dei regolamenti attuativi. Vietato circolare contromano, mentre l'utilizzo sarà consentito solo su strade urbane con limite fino a 50 km/h. Per questo le società che gestiscono monopattini in sharing dovranno installare sistemi che blocchino il mezzo in caso di utilizzo fuori delle aree consentite. Rivista anche la circolazione delle biciclette, con la modifica di alcune definizioni legislative e delle regole del sorpasso con l'obbligo (condizionato) del mantenimento di una distanza di sicurezza non inferiore a 1,5 metri in caso di sorpasso.
OSSERVATORIO 50 CITTÀ
A Rimini sono stati presentati anche i dati aggiornati dell'Osservatorio sulla mobilità sostenibile di 50 città italiane (tutti i capoluoghi di Regione e le principali città). Oltre ai dati della sharing mobility meglio declinati sui singoli comuni, l'Osservatorio evidenzia che l'offerta di trasporto pubblico locale è aumentata in 35 delle 50 città tra il 2021 e il 2022 (+3% di media) e la domanda è aumentata in 46 delle 50 città (+27% di media). Ferrara, con più di 16 km/10.000 abitanti è la prima in Italia per presenza di corsie ciclabili, Napoli la peggiore con meno di 1.