I risultati del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024

28/05/2024

La manifestazione conferma l'impegno della società italiana per conseguire uno sviluppo sostenibile: “un patrimonio di partecipazione democratica da valorizzare"

L'ottava edizione del Festival promosso dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile si è conclusa il 23 maggio 2024 alla Camera dei Deputati con l'evento “Urgenze, aspettative e impegni per lo sviluppo sostenibile: verso il 'Summit sul futuro delle Nazioni unite", durante il quale l'ASviS ha presentato alle istituzioni italiane raccomandazioni e proposte per prendere decisioni coerenti con l'Agenda 2030 sia a livello globale, in occasione del “Summit del Futuro" di settembre delle Nazioni Unite e della prossima riunione del G7, sia a livello nazionale, dove il cammino verso lo sviluppo sostenibile procede a rilento.

Oltre 1.200 le iniziative organizzate su tutto il territorio nazionale e nelle sedi diplomatiche italiane in 23 Paesi, con la partecipazione di migliaia di relatori e relatrici. 30 gli eventi gestiti direttamente dall'ASviS e dai suoi partner nel corso di 6 tappe principali (Ivrea, Torino, Bologna, Milano, Palermo e Roma): trasmessi in diretta streaming, hanno raggiunto 5 milioni di persone, con 10 milioni di impression e 1,3 milioni di visualizzazioni. La campagna di sensibilizzazione sui social, all'insegna del messaggio “Guardiamo al futuro", ha avuto oltre 80 milioni di impression con gli hashtag ufficiali. Ai concerti realizzati nelle tappe della manifestazione hanno partecipato oltre 4mila persone.


“I risultati dell'ottavo Festival dello Sviluppo Sostenibile dimostrano che una parte consistente della società italiana non solo condivide lo spirito dell'Agenda 2030 dell'Onu, ma si impegna quotidianamente per raggiugere i 17 Obiettivi dello sviluppo sostenibile e per guardare al futuro con la speranza di poterlo rendere migliore del presente - afferma la Presidente dell'ASviS, Marcella Mallen. – Le oltre mille iniziative promosse dalla società civile in Italia e nel mondo, il coinvolgimento di istituzioni, imprese, associazioni, scuole e università, oltre alle centinaia di migliaia di persone di tutte le età che hanno seguito gli eventi online, confermano quanto la cultura della sostenibilità sia generativa di significati e capace di fornire risposte adeguate ai bisogni delle persone, in un contesto segnato dalla crisi e dall'incertezza".

Le riflessioni sulle politiche e le azioni necessarie per realizzare un futuro sostenibile sono state al centro degli eventi del Festival, partendo dal Rapporto di primavera dell'ASviS "Scenari per l'Italia al 2030 e al 2050. Le scelte da compiere ora per uno sviluppo sostenibile" presentato nella giornata di apertura. Grazie al coinvolgimento dei contributi degli oltre mille esperti che lavorano nei gruppi di lavoro dell'Alleanza e dei suggerimenti maturati durante gli eventi del Festival, l'ASviS ha elaborato numerose proposte, tra cui quelle riguardanti le politiche europee, sintetizzate nel Manifesto per un'Europa sostenibile “Le proposte dell'ASviS per la nuova legislatura europea 2024-2029" e articolate in sette tematiche su cui l'Unione europea può contribuire in modo decisivo all'attuazione dell'Agenda 2030.

“Come mostrato dal recente Rapporto di primavera dell'ASviS, l'accelerazione della transizione energetica può generare cambiamenti che beneficerebbero non solo la dimensione economica dello sviluppo sostenibile, ma anche quella sociale e ambientale, innescando un'innovazione sistemica che coinvolgerebbe a cascata i sistemi produttivi, il mondo della ricerca, l'occupazione, il welfare, il fisco, riducendo la povertà e le disuguaglianze - ha affermato il Presidente dell'ASviS, Pierluigi Stefanini. – La società civile italiana, attraverso la partecipazione al Festival, esprime con forza la richiesta di un cambiamento che la politica e le istituzioni, nazionali ed europee, devono stimolare al massimo adottando scelte in linea con l'Agenda 2030. In particolare, occorre disegnare e promuovere una politica industriale europea in grado di fronteggiare la competizione globale e ridurre le disuguaglianze, anche territoriali: a tal fine, va ampliata la capacità fiscale europea per finanziare investimenti comuni, compresi quelli sociali". 



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