Riconsiderare il passato
Nei primi decenni del 1900 un nuovo mezzo di trasporto pubblico aveva raggiunto Trieste, molto più veloce e duttile rispetto al tram (già presente nella città giuliana dal 1876) e capace anche di vincere i rilievi dei colli di Trieste, ossia, la filovia: un veicolo di concezione nuova perché dotato di due coppie di ruote pneumatiche, anziché di carrelli in acciaio, il che non lo rende vincolato dalle rotaie ma solo dalla linea aerea elettrica – a contatto per mezzo di due aste – che garantisce un raggio di manovra per il veicolo. La prima filovia triestina, la linea 12, entra in servizio su un percorso che serve il Rione di San Vito, costituito interamente da rilievi, assolutamente proibitivo per i tram che servivano Trieste. Il nuovo veicolo è molto apprezzato dalla cittadinanza per la sua rapidità e silenziosità e trova terreno fertile per i nuovi collegamenti.